Giochi Logico-Matematici per Bambini della Scuola Elementare

Appello ai Genitori

Non sono un Maestro. Peggio: suppongo che per proporre delle attività logico-matematiche ai bambini, questo non sia un limite grave. Ho iniziato molti anni fa, per gioco. Ho continuato con bambini di una scuola media, dove ho insegnato, mentre terminavo l’università. Avevo accettato per necessità l’incarico, che mi fu offerto, ma fui molto fortunato. Potei infatti avere conferma di ciò che già avevo intuito, che cioè amavo l’insegnamento e mi piaceva fare esperimenti innovativi, tutte attività che arricchirono la mia vita. In realtà diversi argomenti, che trattai per gioco con i miei bambinetti (li ho sempre chiamati così) di allora, erano argomenti previsti dai programmi. Dopo la laurea ho fatto ricerca, girando anche un po’ il mondo, ed ho insegnato all’università. Tutte attività bellissime ed emozionanti.

Con molti dei bambini della scuola media fu un grande successo [dettagli a disposizione di chi fosse interessato]. Altri invece erano talmente abituati a ricevere approvazioni e riconoscimenti, limitandosi a ripetere diligentemente ciò che gli insegnanti dicevano, che dovetti impegnarmi non poco, per convincerli di quanto più gratificante sia partecipare attivamente alla costruzione delle proprie idee, ovviamente (a quell’età) con l’aiuto di chi insegna, che ripetere ciò che si ascolta. Il fatto che bimbi solitamente taciturni, considerati di livello modesto da insegnanti e compagni, parlassero, facessero proposte, si dimostrassero particolarmente vivi, fece forse temere un po’ di “sconvolgimento” nelle gerarchie ufficiali … A me invece tutto ciò piaceva molto.

Di recente ho ripreso a porre domandine ai bambini, quando il mio Nipotino era ancora molto piccolo. Ora ha sette anni e frequenta la seconda elementare. A volte è capitato che altri bimbi si siano incuriositi ed abbiano voluto partecipare, come l’estate scorsa al mare. Si sa che i bambini passano facilmente dal dolore alla gioia, ma ho visto un tale entusiasmo nelle attività che abbiamo svolto in collaborazione, che ho pensato di non abbandonarle. Questa è l’origine.
Per il momento ho solo acceso una fiammella: le domande nei due articoli
Aritmetica 06 [7-10 anni] (11 Settembre 2011) e
Aritmetica 07 [7-10 anni] (23 Settembre 2011)

A volte si sentono criticare i giochi logico-matematici, quando, giocando, capita di incontrare un concetto che solitamente viene “insegnato” ad allievi molto più grandi. La mia opinione è che si tratti di critiche superficiali. Dipende infatti da come si fanno le cose e cosa ci si propone di ottenere. Di fronte ad una domanda del tipo “qual è il numero, che, moltiplicato per due ed aggiungendo tre, dà undici?”, un bambino di sette anni non ha affatto bisogno di fare salti mortali, per rispondere correttamente. E se gli si spiega che tutto ciò significa avere risolto una equazione, tanto di guadagnato!… Ne ricaverà un senso di sicurezza e, quando studierà le equazioni a scuola, saprà già di cosa si tratta, non ne avrà timore e forse le imparerà meglio. Aggiungo una delle reazioni ottenute personalmente: “ma quando incominceremo a risolvere le equazioni a scuola?… ”

La Didattica della Matematica, così come quella delle altre Scienze, progredisce mediante sperimentazioni. Attenzione, qui non parliamo di sperimentare dei farmaci. Se le attività che sperimentiamo non dovessero produrre miracoli, certamente non faranno neppure danno. Un risultato minimo assicurato sarà una maggiore disinvoltura nel calcolo. Se una persona, più o meno … addetta ai lavori, vi dice che a 7 anni un bambino è troppo piccolo per occuparsi di equazioni, sappiate che questo tipo di obiezione è molto frequente. Penso che sia un riflesso condizionato, oppure l’indizio che quella persona per qualche motivo teme i bambini troppo interessati, partecipanti e … ringalluzziti, anche se non lo ammette neppure con se stessa. Oppure, per sua sfortuna, non è così interessata a produrre l’entusiasmo nei suoi allievi.

Torniamo a noi.
Non è facile che un bambino al quale venga detto di guardare al tale indirizzo e di rispondere alle domande, lo faccia. Credo sia indispensabile che qualcuno, almeno inizialmente, gli spieghi cosa deve fare, lo incoraggi e lo aiuti in caso di difficoltà, partecipi dei suoi successi.
Questa è la prima richiesta che vi faccio.
La seconda richiesta, se siete d’accordo, è di fare delle proposte di attività.
Io ho delle idee, che presto applicherò, ma certamente altri hanno fatto altre esperienze interessanti. Se ce le raccontiamo, possiamo metterle a profitto di tutti.

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