Preparare un Buon Caffè Grazie alla Fisica – Pt.2

Vuoi preparare un caffè degno di San Pietro? Pensi che il caffè fatto con la MOKA sia una porcheria? Pensi che il caffè della tua MOKA non sia buono per colpa della MOKA? Perché con la stessa MOKA e lo stesso caffè  a lui esce buono ed a me viene acqua di auto-spurgo?

Prima di proseguire con la Lezione 2, diamo una ripassata veloce alla Lezione 1 della settimana scorsa:

Preparare un Buon Caffè Grazie alla Fisica – Pt.1

In questa II Lezione, incominciamo ad approfondire la conoscenza della MOKA , la esamineremo per bene e vedremo esattamente quali sono le migliori operazioni per ottenere un buon risultato!

Si era detto che la MOKA si può considerare costituita da 3 parti fondamentali: la Caldaia, il Filtro Centrale ed il Raccoglitore con Guarnizione.

In questo articolo sarà illustrato il Principio di Funzionamento della Caldaia, il suo ruolo e si imparerà ad agire su questo componente per avere un caffè di successo.

LA CALDAIA

La CALDAIA è la base della caffettiera, in cui si mette l’acqua e ha la funzione di bollitore. Questa parte della moka, come una piccola pentola a pressione è dotata di valvola di sicurezza la quale di tanto in tanto, per motivi di “ordine pubblico”, ci si deve assicurare che non sia mai otturata. Il meccanismo di funzionamento è piuttosto semplice da descrivere. Scaldando l’acqua nella CALDAIA, giunta ad una certa temperatura (tipicamente 104-110°C a seconda delle caratteristiche chimiche della vostra acqua), incomincia ad evaporare all’interno della stessa.  Successivamente, all’ulteriore aumento della temperatura, aumenta anche il tasso di evaporazione e quindi la pressione del vapore, ovviamente in espansione  nello spazio compreso tra il pelo dell’acqua e la parte inferiore del filtro ad imbuto.

Cosa deve accadere affinché l’acqua incominci a risalire su per l’imbuto e quindi il filtro?

Volendo schematizzare accade che:

A) Man mano che l’acqua aumenta la propria temperatura la pressione nella miscela gassosa aria-vapore sale e quindi si innalza anche il punto di ebollizione dell’acqua. La pressione della miscela gassosa raggiunge una determinata soglia critica, necessaria affinché il vapore prodotto, eserciti una certa Pressione Contro le Pareti della Caldaia e Contro l’Acqua. In corrispondenza di questo valore di pressione, quest’ultima viene così spinta verso il basso e, non appena la Forza impressa dalla Pressione del Vapore (diretta verso l’alto), vince la Forza di Gravità dell’Acqua (diretta verso il basso), essa tende a risalire attraverso l’Imbuto del Filtro. Ma per la nostra acqua non è facile come sembra, è solo l’inizio di un arduo cammino!

B) Oltre che la Forza di Gravità, la mitica acqua (“seme” del futuro caffè), deve adesso battere la forza associata alla pressione atmosferica (ovvero quella sopra il filtro e nel raccoglitore coincidente con la Pressione Atmosferica Esterna). All’aumentare della temperatura nella caldaia, la forza associata al vapore batte anche questo secondo mostro. Finalmente adesso l’acqua può trovare libero sfogo risalendo attraverso l’imbuto del filtro. E’ fatta direte voi! Purtroppo no cari amici, la nostra acqua, come vedremo a breve, per superare anche il filtro deve vincere un terzo temibile nemico.

C) Oltre la forza di gravità dell’acqua e la forza associata alla pressione atmosferica bisogna adesso battere la  forza associata alla Pressione di FiltrazioneSanta Pupazza quant’è complicato questo caffè!!! La Pressione di Filtrazione si definisce in Fisica come la pressione necessaria per far passare un Fluido (nel nostro caso l’Acqua) attraverso un Mezzo Poroso (nel nostro caso la Polvere di Caffè Macinato). Vinta anche questa terza e ultima forza, ci sarebbero altre forze antagoniste da battere in realtà, ma da buoni fisici usiamo la seguente “frase fatta” che ci salva le chiappe in mille occasioni:  “… supponendo trascurabili le forze… “.

D) Finalmente, una volta sbaragliati – anche con qualche trucco – tutti i nemici di questa prima fase, il vapore acqueo agisce come una molla, spingendo l’acqua-calda-futuro-caffè (che non aveva ancora raggiunto il punto di ebollizione), a partire dalla caldaia per poi forzarla a risalire vincendo la forza di gravità e le altre due forze di pressione. E’ in questa fase che l’acqua, attraversando il Filtro, estrae gli aromi e le varie essenze dalla Polvere di Caffè per poi salire (raffreddandosi) fino in cima alla caffettiera,trasformarsi nell’agognata bevanda… Ma questa è un’altra storia!.

Alla fin fine, in parole povere, cosa deduciamo in soldoni da riferire a Nonna Astolfa di questa Lezione 2 per fare un buon caffè?

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RIEPILOGO TORTRUKKETTI Sulla CALDAIA per un buon Caffè :

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TORTRUKKETTO  1.

Utilizzare ACQUA FRESCA; può andar bene quella di rubinetto, a patto che non abbia un sapore troppo marcato (ad es. per l’eccessiva presenza di cloro o calcare); in questo caso è meglio utilizzare una normale Acqua Oligominerale in Bottiglia.

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TORTRUKKETTO  2

Riempire la caldaia con acqua fino a raggiungere il livello della valvola di sicurezza, ma attenzione SENZA OLTREPASSARLA!

Perché? La ragione di ciò è che altrimenti, per quanto detto, durante l’evaporazione (che ricordiamo precedere l’ebollizione), la pressione del vapore sull’acqua , avendo meno volume a disposizione, risulta molto più intensa e pertanto, l’acqua calda viene spinta su per l’imbuto più rapidamente di quando essa inizialmente arriva solo fino alla valvola e quindi,  l’amato coffee esce annacquato come se fosse “sciacquaturo” dei piatti 😉 )

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Per i prossimi sporchi dei tortrukketti dovrete cliccare sul seguente link:

Preparare un Buon Caffè Grazie alla Fisica – Pt.3

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4 Risposte a “Preparare un Buon Caffè Grazie alla Fisica – Pt.2”

  1. Sarebbe bello un libro di fisica scritto tutto così. Perché non ci provi Torto-prof?

  2. Ieri ho fatto il caffè con la Fisica… ma son rimasto a metà in attesa della terrza parte dell’articolo forza profff… proceda, siamo tutti in ansia per sapere come completare l’opera!!!

I commenti sono chiusi.